Al contrario delle proteine, il DNA è una
molecola fondamentalmente inerte: non è in grado di catalizzare reazioni
biochimiche, non ha ruoli strutturali, non sa fare nulla. Tuttavia il DNA è
particolarmente interessante perché è adatta a conservare l’informazione. Questa
proprietà deriva direttamente dalla complementarietà delle basi: la A si appaia con la
T e la C con la G.
Ogni molecola di DNA è costituita da due filamenti di nucleotidi (solo
in pochi virus è presente un singolo filamento). Nel nostro modello linguistico
potremmo immaginare che ogni molecola di DNA è formata da due parole
estremamente lunghe. I due filamenti (le due parole) sono affacciati secondo un
criterio ben preciso a formare una doppia elica destrogira.
Al contrario delle proteine, che hanno strutture tridimensionali
differenti intimamente connesse con la loro funzione, nel caso del DNA abbiamo
un’unica struttura: la doppia elica.
Tutte le molecole di DNA in qualsiasi organismo vivente sul pianeta formano
delle doppie eliche. Inoltre la terza dimensione del DNA è trascurabile nel
senso che la doppia elica è estremamente sottile. Se, infatti, la lunghezza
totale delle molecole di DNA presenti in una singola cellula del nostro corpo è
1,5 metri, lo spessore è di soli 0,000002 millimetri. In prima approssimazione
(ma non è così semplice), possiamo dire che nel caso del DNA quello che conta è
solo la sequenza
delle 4 lettere/nucleotidi e non la struttura. Al contrario di
quanto avviene nelle proteine, infatti, la sequenza non determina un
ripiegamento nello spazio e l’acquisizione di una struttura tridimensionale.
Abbiamo già visto che nella nostra lingua esiste la convezione di
scrivere e leggere le parole da sinistra a destra. Una convenzione analoga esiste
per le proteine: vengono sintetizzate a partire dall’estremità AMINO verso
l’estremità CARBOSSI terminale. Anche nel caso del DNA esiste una convenzione: ogni filamento di
DNA viene sintetizzato/scritto a partire dall’estremità 5’ verso l’estremità 3’.
Non è tanto importante sapere il significato chimico di 5’ e 3’ (a ha che fare
con la struttura dei nucleotidi). Se qualcuno è interessato può facilmente
ritrovar il significato di 5’ e 3’ su un qualsiasi testo di biologia
molecolare. L’importante è sapere che la macchina che sintetizza il DNA si
muove seguendo una direzione specifica e che la molecola di DNA ha una
polarità.
Proprio per questo si può rappresentare un filamento di DNA con una
freccia: la partenza è l’estremità 5’ e la punta della freccia è l’estremità
3’. Come vedremo in seguito questa polarità gioca un ruolo importante nelle due
principali reazioni biochimiche che coinvolgono il DNA, ovvero la
“replicazione” e la “trascrizione”. Un altro aspetto che dobbiamo tenere a
mente è che i
due filamenti che costituiscono la doppia elica di DNA hanno polarità opposte:
nella rappresentazione schematica in figura una freccia va da destra a sinistra
e l’altra da sinistra a destra.
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