
Un po’ come il codice utlizzato dai tedeschi
nella II° guerra mondiale per criptare i messaggi segreti. Il codice che
permette di tradurre l’informazione contenuta nel DNA in informazione proteica è
detto codice genetico ed è stato decifrato
più di 50 anni fa con esperimenti che nel 1968 sono valsi il premio Nobel per
la Medicina Holley a Nirenberg e
Khorana.
Qual è la base del codice genetico? Come si fa a passare da un linguaggio
a 4 lettere (i nucleotidi) ad un altro scritto con 20 lettere (gli aminoacidi).
E’ evidente che non può esistere una relazione semplice 1 nucleotide = 1
aminoacido. Il problema non si risolve neanche considerando coppie di
nucleotidi. Esistono infatti solo 16 coppie differenti di nucleotidi che sono
ancora insufficienti per i 20 aminoacidi a meno che non esistano delle
ambiguità. Il problema si risolve considerando i nucleotidi a triplette. Con 4
lettere/nucleotidi (A, G, C, T) si possono formare 43 = 64 triplette
o codoni differenti. Ogni codone è
associato ad un singolo aminoacido. Dato che ci sono 64 codoni e solo 20 aminoacidi,
alcuni aminoacidi sono associati a codoni differenti. Si dice che il codice
genetico è ”degenerato”. Ma la cosa importante è che ogni volta che c’è un
codone questo viene “tradotto” sempre in un solo e specifico aminoacido. C’è
anche spazio per alcuni codoni con una funzione di segnali di interpunzione:
“AUG” indica inizio lettura e codifica per l’amino acido Metionina presente
all’estremità Amino-terminale di tutte le proteine. “UAA”, “UAG” e “UGA”
indicano STOP – fine lettura.
Conoscendo questo codice - una specie di stele di
Rosetta – e nota la sequenza di nucleotidi di un gene (ovvero la successione di
A, G, C e T) possiamo dedurre la
sequenza aminoacidica della proteina codificata. Per far questo sia noi che la
cellula utilizziamo una semplice serie di regole: 1) leggiamo la sequenza di
DNA fino a che incontriamo il primo AUG (primo codone del gene – occupa le
posizioni +1, +2 e +3) e mettiamo il primo aminoacido della proteina che
corrisponde a Metionina; 2) ci spostiamo di tre nucleotidi leggiamo il secondo
codone (posizione +4, +5 e +6). Utilizziamo la tabella del codice genetico per
tradurre mettiamo il secondo aminoacido della proteina. Ad esempio se il
secondo codone è CTT metteremo l’aminoacido Leucina; 3) reiteriamo il processo
fino a che non incontriamo un codone di STOP. A questo punto la proteina è
finita.
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